Regno Unito, cybersicurezza: molti siti pornografici a rischio blocco

Da anni il Regno Unito lotta contro l'accesso troppo semplificato ai siti pornografici. Il rischio è che i minori non vengano tutelati. Il Governo ha quindi ampliato la lista dei siti che rischiano di essere bloccati in tutto il Paese. Alla base c'è la pretesa che i siti applichino dei controlli più severi per verificare l'età degli utenti e che non si affidino al classico sistema in cui si spunta una casella in cui si autodichiara la maggiore età.
A inasprire le restrizioni ci ha pensato una nuova disposizione dell'Online Safety Bill, che potrebbe portare alla censura di molti siti che ofrono contenuti per adulti, che non rispettano alcuni standard. Gli aggiornamenti verranno applicati una volta che il Parlamento avrà approvato la bozza contenente il provvedimento.
Chris Philp, Sottosegretario di Stato al Digitale, ha dichiarato che oggi i bambini possono accedere troppo facilmente alla pornografia online e che i genitori hanno il diritto alla tranquillità nella tutela dei figli; il rafforzamento della legge sulla sicurezza vuole assicurare l'obiettivo di rendere Internet un luogo siuro per i minori.
La National Society for the Prevention of Cruelty to Children ha accolto con entusiasmo l'intenzione, ma ha fatto sapere che "non è ancora all'altezza di fornire ai bambini una protezione completa dagli abusi" e che "necessita di un rafforzamento significativo per corrispondere alla retorica del Governo", sottolineando di fatto come il Governo Britannico dichiari di puntare ad un obiettivo che sulla carta non potrà essere raggiunto dall'impianto di Legge.
Gli esperti di sicurezza e privacy non sembrano però convinti dalle modifiche proposte: il timore è che l'obbligo di verificare l'età con sistemi più adeguati possa portare alla creazione di database contenenti le preferenze sessuali degli utenti. Database pericolosi se in possesso delle persone sbagliate, perchè potrebbero essere fonte di ricatti o minacce e, in caso di pubblicazione, fonte di pregiudizi sociali.
Il Dottor Richard Clayton, ricercatore sulla sicurezza presso l'Università di Cambridge, ha avvertito che la necessità di verificare l'età di ogni utente significherebbe che i fruitori di materiale pornografico smetterebbero di visitare i siti in "modalità di navigazione in incognito" sui loro browser, a causa della necessità di eseguire ogni volta il processo di verifica: gli utenti sarebbero esposti a dei cookies di tracciamento e di terze parti, che potrebbero consentire alle aziende di creare profili dettagliati sulla base di cronologie e quindi di interessi.
L'obiettivo finale delle modifiche proposte è che i siti pornografici impongano tecnologie simili a quelle dei siti di gioco d'azzardo, i quali verificano l'età degli scommettitori e dei giocatori tramite la carta di credito o facendo in modo che un servizio di terze parti confermi l'età anagrafica effettiva sulla base dei dati reali in possesso del Governo. I siti che non rispettano la legge potrebbero essere soggetti a multe fino al 10% del loro fatturato annuo globale o essere bloccati all'interno del Regno Unito. I dirigenti potrebbero anche essere ritenuti penalmente perseguibili.