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Difesa: Investimenti strategici per crescita e sicurezza

  • SOTTO TITOLO/SOMMARIO: Crescita e sicurezza con spesa militare al 5% del PIL
  • PRIMO BLOCCO DI TESTO:

    Nell'aula di Montecitorio, il capogruppo della Lega in Commissione Esteri Simone Billi ha difeso la scelta di aumentare progressivamente la spesa per la difesa e la sicurezza fino al 5% del prodotto interno lordo, obiettivo fissato dal Defence Investment Plan approvato al vertice di giugno all’Aja. Secondo Billi, la NATO è garanzia di pace e libertà e l’investimento voluto dal governo deve tradursi in un piano strategico in cui una quota consistente delle risorse è destinata a resilienza, innovazione tecnologica, sviluppo industriale avanzato, infrastrutture civili e ricerca scientifica d’avanguardia. Tecnologie come intelligenza artificiale, robotica, cybersicurezza e nuovi materiali non servirebbero solo alla difesa ma a sostenere l’occupazione, la crescita e la competitività del Paese, così come l’Autostrada del Sole contribuì a unire l’Italia e a favorire il boom economico. Per Billi il 5% del PIL non è un mero numero, ma un progetto sostenibile che rafforza industria e sovranità nazionale.

     

    Nell'aula di Montecitorio, il capogruppo della Lega in Commissione Esteri Simone Billi ha difeso la scelta di aumentare progressivamente la spesa per la difesa e la sicurezza fino al 5% del prodotto interno lordo, obiettivo fissato dal Defence Investment Plan approvato al vertice di giugno all’Aja. Secondo Billi, la NATO è garanzia di pace e libertà e l’investimento voluto dal governo deve tradursi in un piano strategico in cui una quota consistente delle risorse è destinata a resilienza, innovazione tecnologica, sviluppo industriale avanzato, infrastrutture civili e ricerca scientifica d’avanguardia. Tecnologie come intelligenza artificiale, robotica, cybersicurezza e nuovi materiali non servirebbero solo alla difesa ma a sostenere l’occupazione, la crescita e la competitività del Paese, così come l’Autostrada del Sole contribuì a unire l’Italia e a favorire il boom economico. Per Billi il 5% del PIL non è un mero numero, ma un progetto sostenibile che rafforza industria e sovranità nazionale.

    Nel suo intervento, l’esponente della Lega ha ricordato che l’Unione Europea spende circa 350 miliardi di euro in difesa, seconda solo agli Stati Uniti, ma senza disporre di forze armate coordinate all’altezza di tale impegno. Ha attribuito la responsabilità a una Commissione europea "a trazione socialista" e ha sottolineato che la mancanza di deterrenza propria rende l’Europa un "nano militare", costringendola a dipendere dagli Stati Uniti. Per Billi occorre rafforzare l’Occidente senza dividerlo, promuovere i valori e la storia europei e imboccare una svolta culturale e industriale per restare rilevanti e difendere libertà e sviluppo contro estremismi e regimi autoritari.

  • IMMAGINE 1: Stivali di soldati in uniforme desertica disposti in fila
  • SECONDO BLOCCO DI TESTO:

    Billi ha criticato le mozioni delle opposizioni che chiedono di fermare l’aumento delle spese militari. Ha contestato al Partito Democratico di avere posizioni ambigue sulla NATO e alla sinistra radicale di proporre manifesti ideologici. Ha accusato il Movimento 5 Stelle di incoerenza: i governi Conte hanno incrementato la spesa per la difesa e, secondo Billi, oggi i pentastellati dicono no a progetti infrastrutturali e energetici, al nucleare e persino alla difesa, rifiutando di fatto la NATO. Per lui, quell’atteggiamento accontenta la Cina e condanna l’Italia a essere più debole e dipendente.

     

    Billi ha criticato le mozioni delle opposizioni che chiedono di fermare l’aumento delle spese militari. Ha contestato al Partito Democratico di avere posizioni ambigue sulla NATO e alla sinistra radicale di proporre manifesti ideologici. Ha accusato il Movimento 5 Stelle di incoerenza: i governi Conte hanno incrementato la spesa per la difesa e, secondo Billi, oggi i pentastellati dicono no a progetti infrastrutturali e energetici, al nucleare e persino alla difesa, rifiutando di fatto la NATO. Per lui, quell’atteggiamento accontenta la Cina e condanna l’Italia a essere più debole e dipendente.

    Nel finale del suo intervento Billi ha ricordato che nel mondo sono circa cento i conflitti dimenticati oltre all’Ucraina e alla Striscia di Gaza, e ha accusato le opposizioni di strumentalizzare solo le guerre più mediatiche. Ha evidenziato i ritardi europei nel coordinamento militare, i rischi di piani di spesa comune da 800 miliardi che, a suo avviso, favorirebbero Francia e Germania, e ha ribadito la necessità di investire nella difesa per potenziare le forze armate e i carabinieri che vigilano su strade e frontiere. Per la Lega la spesa militare è quindi un motore di sicurezza e sviluppo che guarda al futuro dell’Italia.

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