Addio a Papa Francesco

Il mondo si ferma per dire addio a Papa Francesco. Il Vaticano ha annunciato questa mattina la morte del pontefice. Jorge Mario Bergoglio, 88 anni, si è spento alle 7:35 nella sua residenza in Vaticano. “Il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”, ha dichiarato il cardinale Kevin Farrell in una comunicazione ufficiale sul canale Telegram del Vaticano.
Appena ieri, il Santo Padre si era affacciato da Piazza San Pietro per l’ultima benedizione Urbi et Orbi, raccogliendo attorno a sé una folla immensa. Nessuno immaginava che quello sarebbe stato il suo ultimo abbraccio pubblico al mondo.
Papa Francesco lottava da tempo con problemi respiratori. A febbraio era stato ricoverato al Policlinico Gemelli per una grave polmonite bilaterale. Non era la prima volta: già nel marzo 2023 era stato colpito da una polmonite acuta, che lo aveva costretto a un ricovero d’urgenza. A soli 21 anni, Bergoglio aveva subito l’asportazione del lobo superiore del polmone destro, una fragilità che ha segnato il suo cammino anche da Pontefice.
Il suo ultimo mese era stato caratterizzato da una serie di comparse pubbliche a sorpresa, quasi a voler salutare il suo popolo un’ultima volta con il sorriso e la forza che lo hanno sempre contraddistinto.
Jorge Mario Bergoglio è stato il 266º Papa della Chiesa cattolica, eletto il 13 marzo 2013 dopo la storica rinuncia di Benedetto XVI. Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini piemontesi, è stato il primo papa sudamericano e il primo gesuita a salire al soglio di Pietro. La sua elezione ha segnato una svolta epocale nella storia della Chiesa: un papa venuto dalla “fine del mondo”, come disse lui stesso appena eletto, con uno stile pastorale diretto, sobrio e vicino alla gente.
Uno dei suoi gesti simbolici più forti fu la scelta di abitare nella residenza di Santa Marta, rinunciando agli appartamenti papali, per vivere in comunione con gli altri sacerdoti e ospiti della struttura. “Come vorrei una Chiesa povera per i poveri”, disse nei primi giorni del pontificato, lanciando un messaggio chiaro sulla direzione del suo ministero.
Durante i suoi 12 anni di pontificato, Francesco ha riformato la Curia romana, promosso trasparenza nelle finanze vaticane e posto al centro del suo magistero temi come la misericordia, la giustizia sociale, la cura degli ultimi e la lotta agli abusi.

Papa Francesco ha costruito ponti: tra le religioni, tra i popoli, tra la Chiesa e le periferie del mondo. L'enciclica Laudato si’ (2015) è diventata un manifesto globale per la tutela del pianeta, un richiamo forte e accorato alla responsabilità ambientale e alla giustizia climatica.
Il suo sguardo ha sempre abbracciato il mondo intero, con particolare attenzione ai migranti, ai rifugiati, alle vittime delle guerre. Si è speso per la pace, incontrando leader di religioni diverse, spesso viaggiando in luoghi simbolo del dialogo o del conflitto, come l’Iraq, la Terra Santa, il Sud Sudan.
Grande il suo impegno anche per l’educazione, da lui definita “la sfida del nostro tempo”. Ha denunciato una “catastrofe educativa” globale, con oltre 250 milioni di bambini esclusi dall’istruzione, chiedendo un “patto educativo globale” per costruire una società fondata sulla solidarietà e sull’inclusione. Ha difeso una scuola capace di formare persone complete, non solo di trasmettere nozioni.