Cittadinanza italiana: nuove restrizioni e riacquisizione nel 2025

Il 20 agosto 2025 la Law Society of South Australia ha organizzato il webinar “Italian Citizenship: New Restrictions & Reacquisition (2025 Information Session)” dedicato alla riforma della cittadinanza italiana introdotta nel maggio 2025. L’incontro, aperto dalla presidente Marissa Mackie con il supporto di Margaret Bakker, ha visto la partecipazione di numerosi professionisti e membri della comunità italiana. Relatore principale è stato l’avvocato cassazionista Valeriano Drago, presidente di Italawyers International, la rete che riunisce avvocati e giuristi italiani attivi in 42 Paesi e rappresenta oggi la più estesa piattaforma legale italofona nel mondo.
Drago ha tracciato un quadro storico delle normative sulla cittadinanza, dalla legge n. 555 del 1912, che prevedeva la trasmissione solo per linea paterna e la perdita automatica per naturalizzazione o matrimonio, alla legge n. 91 del 1992, che ha liberalizzato lo ius sanguinis, consentendo la doppia cittadinanza e riconoscendo il diritto anche per linea materna dopo gli interventi della Corte costituzionale. Questa apertura ha però generato un boom di richieste, il fenomeno del cosiddetto “turismo documentale” e casi di strumentalizzazione della cittadinanza, preparando il terreno alla riforma del 2025.

La legge n. 74/2025 introduce cambiamenti profondi: elimina l’automatismo dello ius sanguinis per i discendenti nati all’estero con doppia cittadinanza alla nascita, ora tenuti a dimostrare un “vincolo effettivo” con l’Italia; applica retroattivamente le nuove regole alle domande presentate dopo il 27 marzo 2025; abolisce testimonianze e atti sostitutivi imponendo una catena ininterrotta di certificati e traduzioni legalizzate; e lascia salvo solo le pratiche concluse prima del 27 marzo 2025 o i casi in cui l’ascendente abbia la sola cittadinanza italiana o il genitore risieda in Italia da almeno due anni. Tali misure hanno già provocato sospensioni di procedimenti e ricorsi: la Corte costituzionale, con la sentenza n. 142/2025, ha ricordato che lo ius sanguinis è originario e imprescrittibile, che i diritti acquisiti non possono essere compressi retroattivamente e che il legislatore non può introdurre vincoli contrari alle garanzie costituzionali.
A fianco delle restrizioni, la riforma apre nuovi canali. Fino al 31 dicembre 2027 gli ex cittadini italiani che abbiano perso lo status per naturalizzazione dei genitori o per matrimonio possono riacquisirlo con una semplice dichiarazione e il pagamento di un contributo amministrativo; i discendenti che non hanno mai avuto la cittadinanza potranno ottenerla dopo soli due anni di residenza in Italia; sono previsti visti di lavoro fuori quota e altri ingressi dedicati per chi abbia ascendenti italiani. In conclusione Drago ha sottolineato come Italawyers International, con la sua presenza globale, sia pronta a offrire consulenza e strumenti comparativi affinché nessuno affronti da solo le complessità di questa riforma.