Cucina: la Francia si proclama Regina di Gastronomia e snobba l'Italia
Una mostra di gastronomia a Parigi si è trasformata in uno sgarbo all'Italia. La mostra di gastronomia alla Conciergerie, nell'Île de la Cité, suscita disappunto, una volta che se ne conosce il filo conduttore.
La mostra, intitolata "Paris capitale de la gastronomie" e promossa dal Centro dei Monumenti Nazionali, è un viaggio in 600 anni di storia, ripercorsi attraverso il cibo e il suo potere in ambito diplomatico. Qual è il problema allora? Ebbene, la mostra, rimasta aperta fino al 16 Luglio, rivendica, senza mezzi termini, la supremazia della Cucina Francese. Le uniche rivali sono Londra, Tokyo e New York. Roma, l'Italia, non vengono minimamente citate.
È nel pannello introduttivo dell'esposizione che si nota la grande assente, l'Italia. La descrizione ad un certo punto così recita: "la Capitale della Francia potrebbe non avere più il monopolio quando si tratta di gastronomia – i coltelli sono affilati con rivali come Londra, New York e Tokyo – ma può assolutamente vantarsi di aver inventato il suo spirito, la sostanza, le regole. Infatti, tutte le sue conquiste le hanno conferito lo status di patria della gastronomia".
Si tratta di una piccola vendetta? Probabilmente sì, dato che a livello mondiale la nostra Cucina Italiana viene riconosciuta tra le migliori. Inoltre, la nostra Storia parte, addirittura, dall'Antichità, dai Romani: loro per primi hanno reso il banchetto un punto attorno al quale gravitavano diplomazia, spettacoli e sfarzo. Non dimentichiamoci poi di Caterina de' Medici, che introdusse nel XVI secolo in Francia alcuni piatti all'epoca sconosciuti, come le crudités. Oppure pensiamo allo chef Angelo Paracucchi, che, con la sua cucina innovativa, riuscì a regalare una Stella Michelin nel 1990 al Ristorante "Il Carpaccio" dell'Hotel Royal Monceau.
Arrivando ai giorni nostri si evidenzia ancora di più il ruolo centrale della Cucina Italiana sul panorama internazionale. La Dieta Mediterranea e i suoi prodotti trovano il favore della Fao e dell'Organizzazione mondiale della sanità. La nostra è una Cucina sostenibile, quella Francese non lo è. L'UNESCO negli ultimi anni ha premiato la Dieta Mediterranea e l’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano, inoltre la Cucina Italiana è candidata al titolo. E la Cucina Francese? Nel 2010 prese una batosta: la Cucina non venne riconosciuta, solo attraverso la diplomazia si ottenne il riconoscimento del "pasto alla francese". Non propriamente l'obiettivo che si era prefissato il Governo.
Insomma, alla Francia si riconosce molto. D'altronde detiene numerosi primati e ha contribuito alla codificazione delle regole della Cucina di oggi, è innegabile. Tuttavia, anche noi abbiamo fatto la nostra parte e ancor oggi la facciamo, e pure bene. Perché dobbiamo proprio fare a gara? Non possiamo, invece, riconoscere i meriti reciprocamente senza litigare?