L'Italia richiama i super-ricchi con il suo regime fiscale: chi fugge da Londra guarda al Bel Paese

Dal 2017 (Governo Gentiloni) l’Italia ha introdotto un regime fiscale su misura per i nuovi residenti ad alto patrimonio, ispirato a modelli europei. La norma consente a chi trasferisce la residenza fiscale in Italia — purché non vi sia stato residente nei nove anni precedenti — di pagare un’imposta sostitutiva forfettaria di 100.000 euro l’anno sui redditi prodotti all’estero, indipendentemente dall’ammontare effettivo.
L’agevolazione dura fino a quindici anni e si estende, con un versamento aggiuntivo di 25.000 euro annui, anche ai familiari.

Per anni, questo strumento è rimasto relativamente poco sfruttato, ma la recente abolizione del regime “non-dom” nel Regno Unito ha cambiato il quadro. Secondo consulenti fiscali internazionali, l’Italia figura oggi tra le mete più gettonate dai milionari e miliardari in partenza da Londra, insieme a Emirati Arabi, Stati Uniti e Svizzera. A fare la differenza, oltre all’aliquota fissa, è il pacchetto complessivo: costo della vita più contenuto rispetto ad altre piazze internazionali, patrimonio culturale e qualità della vita, clima e possibilità di pianificazione fiscale a lungo termine.
La sfida, per l’Italia, sarà attrarre questi capitali trasformandoli in investimenti produttivi sul territorio, evitando che il regime resti una semplice “residenza di comodo” per godere di un fisco leggero. Nel frattempo, l’esodo dei super-ricchi dal Regno Unito sta già portando nuova linfa a un meccanismo pensato otto anni fa per la competizione globale tra sistemi fiscali.