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Ambiente: l’Italia e la sua lotta per salvare il risotto

La siccità nella Valle del Po ha devastato le coltivazioni di arborio e carnaroli
Scritto da Nuto Girotto il . Pubblicato in Notizie.
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Per la maggior parte dell’Inverno e della Primavera del 2022 le precipitazioni nella Valle del Po sono diminuite del 40% nei soli primi sei mesi dell'anno, e la neve si è accumulata debolmente nelle Alpi, causando una diminuzione dell'88% della quantità di acqua che arrivava al fiume Po. Il flusso del fiume e dei canali connessi era al minimo storico.

Storicamente, l'accesso all'acqua nella Pianura Padana non era mai stata un problema. Si tratta, infatti, di una pianura alluvionale. Per secoli, gli agricoltori hanno lottato per respingere l'acqua, costruendo drenaggi e livellando il terreno per trasformare lentamente le zone umide in campi coltivati e risaie.

L'Italia è il maggior produttore di riso in Europa, producendo circa il 50% del riso dell'UE. La maggior parte dei suoi campi di riso si trova nella Valle del Po. È in questi campi che vengono coltivate le particolari varietà di riso per risotti, come il carnaroli e l'arborio.

Nel 2022, la peggiore siccità degli ultimi 200 anni ha colpito il Po. Il corso d'acqua forma la linfa vitale di una complessa rete di canali costruita tra il Medioevo e l'Ottocento, che serve come principale fonte di irrigazione per le risaie. Quell'anno, l'Italia ha perso 26.000 ettari di campi di riso, secondo l'Ente Nazionale Risi, l'autorità nazionale del riso, e la produzione di riso è diminuita di oltre il 30%. L'anno scorso, la siccità è persistita e il raccolto di altri 7.500 ettari di campi di riso è andato perduto.

delta del po

Oggi, gli agricoltori di riso alle prese con il recupero dagli effetti della siccità affrontano un futuro incerto. Più alte saranno le temperature, più frequenti saranno questi fenomeni. Negli ultimi due anni molti agricoltori della zona hanno dovuto diversificare le coltivazioni per ridurre i rischi derivanti dalla crisi climatica. Molte risaie sono state sostituite con campi di mais, che richiedono meno acqua.

Forti sono le preoccupazioni per la produzione di carnaroli classico, la più raffinata varietà di riso. Grazie alla sua capacità di resistere alle alte temperature di cottura e di assorbire sapori, il carnaroli è considerato il "re del risotto", ma è anche estremamente delicato e vulnerabile ai cambiamenti climatici. L'anno scorso, dopo il processo di sgranatura e sbiancamento non tutti i raccolti di carnaroli classico hanno potuto essere commercializzabili.

Filip Haxhari, ricercatore presso l'Ente Nazionale Risi, afferma che, a causa della prolungata siccità, la produzione di carnaroli è diminuita del 50% nel 2022, minacciando una varietà di riso unica. "Solo il carnaroli e varietà simili hanno una caratteristica genetica varietale che permette loro di assorbire condimenti, aromi e condimenti e di creare il tradizionale risotto", afferma. "È diverso da tutte le altre varietà di riso nel mondo".

Francesco Avanzi, idrologo presso la fondazione di ricerca International Centre for Environmental Monitoring (Cima), spiega che la siccità del Po nel 2022 è stata causata principalmente dalle alte temperature e dalle scarse nevicate nelle Alpi. Quasi due terzi di tutta l'acqua che scorre nel Po durante l'anno proviene dallo scioglimento della neve alpina. "La neve solitamente si scioglie lentamente tra Aprile e Giugno e questo le permette di infiltrarsi molto efficacemente nel terreno", spiega Avanzi. Nel 2022, le risorse idriche da neve nelle Alpi sono diminuite del 60% rispetto alla media del decennio precedente. "L’Inverno 2021-2022 è stato il peggiore, ma il 2023 è stato simile", afferma Avanzi. Secondo gli ultimi dati da Cima, a Febbraio le risorse idriche da neve sono diminuite del 63%.

riso carnali per risotto

Negli ultimi anni, un numero crescente di agricoltori di riso del nord Italia ha adottato la "semina a secco" del riso, una tecnica che utilizza meno acqua e manodopera, ma che, controintuitivamente, contribuisce anche a rendere il suolo sempre più secco, secondo alcuni esperti. L'acqua che veniva utilizzata per allagare i campi di riso non andava sprecata, ma permeava il terreno e tornava al fiume.

Haxhari e il suo team stanno lavorando per sviluppare nuove varietà di riso che richiedano meno acqua e siano più resistenti ai cambiamenti climatici. Gli scienziati hanno testato il “Nuovo Prometeo", una nuova varietà di riso resistente alla siccità che è ora sul mercato. Tuttavia, il Nuovo Prometeo non è adatto per cucinare il risotto e Haxhari afferma che il suo team mira a sviluppare nuove varietà che faranno onore al piatto tradizionale.

La recente siccità è stata probabilmente aggravata da problemi infrastrutturali. La ricerca dell'Istat ha scoperto che, a causa di perdite strutturali, nel 2020 gli acquedotti del Paese hanno perso il 42% dell'acqua che trasportavano. Esperti di clima e agricoltura sostengono che nuovi sistemi per immagazzinare l'acqua e misure per ottimizzare la rete di approvvigionamento esistente sono cruciali per mitigare gli effetti delle future siccità.