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"Lullaby", il cinema del futuro con l'Intelligenza Artificiale

Massimo Ivan Falsetta racconta il suo cortometraggio interamente realizzato con l’intelligenza artificiale
Scritto da Nuto Girotto il . Pubblicato in Notizie.

Di fronte al cambiamento, c’è chi si oppone e chi lo abbraccia con curiosità e passione. Massimo Ivan Falsetta, regista dalla formazione classica, sceglie la seconda strada e lo fa con “Lullaby”, un cortometraggio poetico e visionario creato interamente con l’Intelligenza Artificiale.

"Lullaby nasce dopo mesi di studio sull'intelligenza artificiale, un tema che mi appassiona perché può alimentare la nostra creatività", racconta Falsetta. Per lui, l’AI non è una minaccia, ma una risorsa: uno strumento potente per superare i limiti della produzione tradizionale, specie in termini di budget, logistica e possibilità narrative.

La produzione cinematografica, spiega il regista, è da sempre una “croce e delizia”. Girare alla vecchia maniera – con troupe, condivisione di idee e presenza fisica – resta per lui la quintessenza del cinema. "Sono un regista classico, il più analogico possibile, non uno smanettone di computer", precisa con ironia. Eppure, è proprio lui a lanciare un messaggio di apertura verso il nuovo.

L’AI come alleata della creatività

Nel pieno del dibattito sul ruolo dell’Intelligenza Artificiale nelle arti visive, Falsetta non si fa intimidire: "Ogni novità è stata vista con diffidenza: dal digitale alla TV. È normale. Ma se un regista tradizionale come me la abbraccia, è perché permette di creare in autonomia e indipendenza". L’AI diventa quindi per lui una “macchina da presa in più”, una stanza in più all’interno della sua casa, che resta il cinema.

"Lullaby", una poesia post-apocalittica

Il cortometraggio, della durata di cinque minuti, è ambientato a Chernobyl e racconta la solitudine di un ragazzino rimasto solo tra le rovine, in un mondo che riecheggia l’abbandono degli artisti e degli esseri umani ai margini. "È una metafora potente – spiega Falsetta – e alla fine si scopre il perché della sua missione, ma preferisco non spoilerare".

Il futuro è adesso

Con vent’anni di carriera alle spalle e allievo di maestri come Giuseppe Tornatore e Vittorio De Seta, Falsetta ha deciso di tornare a studiare, questa volta l’Intelligenza Artificiale, alla soglia dei 47 anni. Un gesto che è tutto tranne che nostalgico: "C’è voglia di creare, di raccontare. L’AI non sostituisce la mia carriera da regista, ma la completa".

Nuovi spazi, stessi valori

Il regista ha lanciato nuovi canali social su Instagram, TikTok e YouTube, dove parlerà esclusivamente di AI nel video, affiancandoli ai suoi storici profili da “regista tradizionale”. Una doppia identità che non è in contrasto, ma in dialogo.

“Lullaby” è una dichiarazione d’amore al cinema, con uno sguardo rivolto al futuro e i piedi ben piantati nella tradizione. Perché, come dice Falsetta, «il cinema è e resta la mia casa, l’intelligenza artificiale è solo una stanza di essa».