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On. Billi: "aborto diritto ingiusto". La replica del Deputato a Repubblica

Il Deputato della Lega si è difeso dopo un convegno a Montecitorio, da lui sostenuto, in cui si criticava l’aborto
Scritto da Nuto Girotto il . Pubblicato in Notizie.
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Nel convegno organizzato il 23 Gennaio dalla Lega alla Camera dei Deputati, si è assistito a un acceso dibattito sulla Legge sull'aborto, con posizioni che hanno scatenato polemiche e sollevato dubbi sulla natura stessa di questo diritto. L'evento ha visto la partecipazione di oratori del Centro Studi Politici e Strategici "Machiavelli", che hanno presentato una prospettiva critica nei confronti dell'aborto come diritto legalmente accettabile.

In particolare, l'evento ha messo in discussione l'attuale concezione dell'aborto come diritto, affermando che "l'aborto non è un diritto legalmente accettabile". Questa affermazione, oltre a sollevare polemiche, rappresenta un netto cambiamento di tono rispetto alle posizioni precedenti della Lega sulla Legge.

Il convegno ha anche affrontato il tema degli aborti nei casi più tragici, come quelli derivanti da stupri, affermando che "anche nei casi più tragici, come quelli di stupro, non è mai giusto". Questa posizione estrema ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto considerando che la Legge 194 prevede l'accesso all'aborto in situazioni di grave pericolo per la salute della donna o in seguito a violenza sessuale.

Il Centro Studi Politici e Strategici "Machiavelli" ha presentato la sua rivista, intitolata "Biopoetica", che nega l'aborto come diritto e lo considera, al massimo, una "soluzione pratica". Secondo il documento presentato durante l'evento, "l'aborto è una soluzione pratica, ma non è sublimabile a diritto inalienabile: non è mai giusto". Tale prospettiva ha sollevato critiche per il suo impatto sulla libertà di scelta delle donne e sulla legittimità di una posizione così decisa su un tema così delicato.

Il sostegno all’iniziativa del Deputato salviniano Simone Billi ha aggiunto un ulteriore elemento di controversia, specialmente considerando il suo ruolo di membro della Commissione Esteri. Il fatto che un rappresentante del Governo sostenga un’iniziativa che mette in discussione un diritto consolidato, anche se non personalmente presente, ha suscitato preoccupazioni e richieste di chiarezza da parte dell'opinione pubblica.

In redazione non è tardata ad arrivare la replica dell’On. Billi. Eccola qui di seguito:

"Quanto uscito oggi su alcuni mezzi stampa non rappresenta né la mia, né, tanto meno, la posizione del partito. La Lega, da sempre, si è battuta per la libertà di espressione delle donne e quanto riportato è falso. Personalmente credo nella libertà di scelta e, soprattutto, le donne vittima di violenza non possono essere utilizzate e strumentalizzate. Ribadisco ancora una volta che le donne devono poter decidere autonomamente. Io non ero presente al convegno e, se fossi stato presente, avrei sicuramente portato avanti le mie tesi".