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Successi italiani in UK: com’è nato il Ristorante “Al Pomodoro” di Cambridge

La storia di Umberto ed Emiliano, giovani Imprenditori Ristoratori Italiani a Cambridge
Scritto da Dora Bortoluzzi il . Pubblicato in Notizie.

Un'avventura culinaria nata dalla passione per la cucina siciliana e il desiderio di creare un rifugio italiano a Cambridge, da qui parte la storia di “Al Pomodoro”, ristorante italiano a Cambridge capitanato impeccabilmente dai due giovani Umberto ed Emiliano.

Dalla Sicilia a Cambridge: La Nascita di “Al Pomodoro”

“Al Pomodoro” ha visto la luce grazie alla passione per la cucina autentica siciliana e all'obiettivo di creare uno spazio accogliente per la comunità italiana a Cambridge. Umberto e Emiliano, fondatori del ristorante, provenivano da esperienze eterogenee ma complementari in catene ristorative italiane nel Regno Unito. 

“Nel 2014 ero in vacanza e uno dei miei migliori amici si era trasferito in Inghilterra. L'anno successivo, un'altra amica ha fatto lo stesso passo, e l'ho accompagnata. Durante la visita in uno dei ristoranti, dove un mio amico avrebbe lavorato, ho incontrato Emiliano, all'epoca system manager. Gli mancava del personale in cucina, per cui mi hanno proposto di coprire un turno, e da lì è iniziato il mio percorso. Da chef, sono diventato barista, cameriere, supervisor, system manager e, infine, general manager”, ha raccontato Umberto.

“Nel 2012 sono venuto in Inghilterra da solo per un corso di inglese, seguendo mio fratello. Dopo cinque mesi come lavapiatti, sono tornato in Italia per decidere sul futuro universitario. Ho scelto di studiare business management in Inghilterra, e dopo la laurea, ho deciso di intraprendere una nuova avventura con la gestione di un furgone di pizze”, ha condiviso Emiliano.

Nel 2019, decidono di unire le forze e portare i sapori e le tradizioni della Sicilia nel cuore di Cambridge. “La decisione di stabilirci a Cambridge è stata influenzata dalla presenza di persone che conoscevo già in città”, ha raccontato Umberto.

L'Espansione Durante la Pandemia

Nel 2020, durante la pandemia di COVID-19. “Abbiamo aperto tre mesi prima della pandemia, il che ha complicato le cose”, ha raccontato Emiliano. “La Brexit ha introdotto costi e ritardi nel trasferimento della merce, ma grazie agli aiuti, siamo riusciti a sopravvivere. La ricerca di personale è diventata la sfida principale, con molti che preferiscono settori diversi”,  ha aggiunto, facendo riferimento alle ulteriori complicanze subite a causa della Brexit.

Umberto ed Emiliano hanno deciso di investire nel servizio di consegna di pizza, sfruttando le piattaforme digitali.

Il successo di questa iniziativa porta ad un incremento significativo del reddito, che viene reinvestito nel 2021 per acquisire una sede più ampia. Nel marzo 2022, inaugurano il nuovo ristorante, adattando i menu e i servizi per soddisfare le esigenze dei dipendenti di una grande azienda farmaceutica e dell'ospedale locale. Inoltre, avviano un servizio di catering e investono in attività di marketing.

Dalla Ristorazione all’Importazione

Di fronte alla crescente domanda e all'instabilità delle forniture dall'Italia a seguito della Brexit, Umberto ed Emiliano decidono di integrare verticalmente l'azienda acquisendo un distributore all'ingrosso di specialità italiane e stipulando accordi con un importatore italiano nell'Essex. Il successo di questa attività di importazione diventa evidente, portandoli a riconsiderare l'espansione del ristorante.

“Le agevolazioni fiscali in Inghilterra, con un massimo del 40% rispetto al 67% in Italia, sono state decisive. La tassazione favorevole e il modello di sviluppo del governo inglese hanno contribuito al nostro successo”, ha affermato Umberto.

L'Insegnamento della Cultura Italiana

La cultura dietro alla cucina italiana è un pilastro fondamentale che permette a chi la gusta di apprezzarla appieno. Quanto è importante riuscire a trasmetterla prima ai propri dipendenti, così che poi loro stessi siano in grado di farla comprendere alla clientela?

A tale proposito Emiliano ha affermato che indubbiamente il grande utilizzo dei social media e la facilità nel viaggiare tra Italia e Regno Unito hanno reso molto più comprensibile ed accessibile la cultura ed i prodotti italiani agli inglesi: “Adesso la gran parte degli inglesi viaggia e visita facilmente l’Italia. Indubbiamente li possiamo dividere in due categorie: quelli che conoscono il prodotto e la sua qualità anche se non sono italiani, e quelli che non lo vogliono proprio conoscere. C'è chi ha viaggiato e conosce, e quindi è molto facile spiegargli la nostra cultura i nostri prodotti e c'è chi non è interessato viene a provare la nostra cucina, ma poi non torna , non perchè non gli piace il prodotto, ma semplicemente perchè è diverso da quello a cui è abituato”.

Umberto condivide la sua prospettiva sull'insegnamento dell'attenzione ai dettagli italiani ai dipendenti. Afferma che la passione per il lavoro è essenziale e che, come genitori educano i figli, anche nel contesto lavorativo, se la passione e l'impegno sono trasmessi, è più facile coinvolgere il personale nell'apprezzare la cultura e la qualità del prodotto.

“Potrei rispondere semplicisticamente come i genitori educano i figli e quindi automaticamente se a casa c'è amore, passione e altro, tutto viene trasmesso nello stesso modo”, ha aggiunto Umberto, facendo riferimento al tramandare la loro passione ed amore per il cibo e la cultura italiana anche ai propri dipendenti. “Noi abbiamo scelto questo lavoro spinti dall’amore e dalla passione e questi stessi sentimenti sono quelli che vogliamo trasmettere ai nostri dipendenti. Dobbiamo essere un esempio per loro. Inoltre sanno che il nostro obiettivo principale è quello di non generalizzare il prodotto italiano. Ad esempio noi con l’import-export per il ristorante andiamo a prendere i prodotti direttamente dall’Italia ed al mio dipendente e cliente voglio trasmettere la storia dietro quel prodotto locale. Vado a raccontare la storia di quando ero piccolino che lo mangiavo nella mia zona”.

Il Futuro di "Al Pomodoro" e "Mangia e Bevi"

Guardando al futuro, Umberto immagina "Al Pomodoro" come una catena di ristoranti in Inghilterra, mentre "Mangia e Bevi" potrebbe diventare una realtà europea e, chissà, mondiale. Emiliano condivide l'aspirazione di crescita, consapevole che i sacrifici continueranno, ma intravede prospettive di grandezza.

"Sogniamo di far crescere 'Al Pomodoro' in una catena e 'Mangia e Bevi' a livello europeo", afferma Umberto.
"Vogliamo crescere giorno dopo giorno, sfruttando ogni opportunità e superando le sfide", aggiunge Emiliano.


Un Messaggio per i Giovani Imprenditori: Non Abbiate Paura di Sognare

Umberto conclude con un messaggio di incoraggiamento per i giovani imprenditori, sottolineando che il business è rischioso, ma l'importante è perseguire i propri sogni con determinazione. La loro storia dimostra che anche con risorse limitate è possibile realizzare un sogno imprenditoriale: "Non abbiate paura di sognare. Anche con poche risorse, è possibile realizzare un sogno imprenditoriale."