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Muore Ozzy Osbourne, leggenda dell’heavy metal

L’anima nera del rock ha smesso di urlare
Scritto da Desirèe Capozio il . Pubblicato in Notizie.

Il mondo della musica perde una delle sue voci più iconiche: Ozzy Osbourne, storico frontman dei Black Sabbath e simbolo indiscusso dell’heavy metal, è morto all’età di 76 anni. La notizia è stata confermata questa mattina da un comunicato ufficiale diffuso dalla famiglia, che ha chiesto rispetto e riservatezza per affrontare questo momento di dolore. Ozzy si è spento circondato dai suoi cari, lasciando un’eredità artistica e umana che ha segnato più di mezzo secolo di storia musicale.

Nato a Birmingham il 3 dicembre 1948, Osbourne era diventato celebre alla fine degli anni ’60 come voce graffiante e inquieta dei Black Sabbath, la band che ha letteralmente forgiato le basi del metal moderno. Canzoni come Paranoid, Iron Man e War Pigs hanno rivoluzionato il panorama musicale, rendendo Ozzy una figura di culto non solo per il sound innovativo, ma anche per la sua presenza scenica oscura, provocatoria e magnetica.

Dopo la prima separazione dal gruppo, Ozzy ha avviato una carriera solista altrettanto folgorante, pubblicando album che sono diventati pietre miliari, tra cui Blizzard of Ozz e Diary of a Madman. Il brano Crazy Train, in particolare, è diventato un inno per generazioni di fan. Negli anni 2000 ha conquistato anche il pubblico televisivo grazie al reality show The Osbournes, che lo ha reso una vera e propria icona della cultura pop.

Negli ultimi anni, la salute del cantante aveva subito un grave declino. Dal 2020 combatteva apertamente contro il morbo di Parkinson e altre complicazioni fisiche legate a incidenti e interventi chirurgici. Nonostante tutto, Ozzy non ha mai smesso di lottare. Solo poche settimane fa, il 5 luglio, aveva voluto salutare il suo pubblico con un ultimo concerto straordinario a Villa Park, a Birmingham. Un evento storico, intitolato Back to the Beginning, che lo ha visto tornare sul palco insieme alla formazione originale dei Black Sabbath. Seduto su un trono a causa delle sue condizioni fisiche, ha cantato per l’ultima volta davanti a decine di migliaia di fan, accompagnato anche da grandi nomi del rock come Metallica e Guns N' Roses.

Quel concerto è stato il suo ultimo atto d’amore verso la musica e il pubblico. “Sono stato disteso per sei anni, non avete idea di come mi senta essere di nuovo qui”, aveva detto commosso sul palco. Parole che oggi risuonano come un addio consapevole e toccante.

Ozzy lascia la moglie Sharon, che gli è stata accanto per oltre quattro decenni, e i figli Aimee, Kelly e Jack, oltre a milioni di fan in tutto il mondo. Uomo controverso, spesso sopra le righe, noto per eccessi e provocazioni, Osbourne ha saputo trasformare ogni crisi personale in energia creativa, diventando un simbolo di resilienza e autenticità. Era chiamato il “Prince of Darkness”, ma chi lo ha conosciuto davvero ne ha sempre riconosciuto la profondità emotiva e la sensibilità nascosta dietro l’immagine trasgressiva.

La sua scomparsa segna la fine di un’era, ma il suo spirito vivrà in eterno tra le note ruggenti del rock e nelle menti di chi ha trovato nella sua musica un rifugio, una spinta o una rivoluzione. Ozzy Osbourne non è stato solo un cantante: è stato un linguaggio, un’identità, un mito.

Riposa in pace, Ozzy. E grazie di tutto.