Al Consolato di Manchester la raccolta firme per i referendum popolari sul Lavoro
Il Consolato d’Italia a Manchester annuncia l'apertura delle operazioni di raccolta firme per i referendum popolari intitolati "Per il lavoro ci metto la firma”, promossi da CGIL, come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 aprile 2024, n. 87. Questa iniziativa offre a tutti i cittadini italiani iscritti nelle rispettive liste elettorali l'opportunità di esprimere il proprio sostegno ai referendum attraverso la sottoscrizione dei moduli appositamente depositati presso il Consolato.
Per partecipare alla raccolta firme, i cittadini italiani devono presentarsi al Consolato d’Italia a Manchester nei giorni di lunedì, mercoledì o venerdì dalle ore 14.00 alle ore 16.00. È indispensabile essere muniti di un documento di identità italiano valido, come il passaporto o la carta d’identità. La sottoscrizione è completamente gratuita, rendendo questo processo accessibile a tutti coloro che desiderano contribuire all'iniziativa referendaria.
Oltre alla possibilità di firmare fisicamente presso il Consolato, è importante ricordare che i cittadini italiani dotati di SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o di Carta d’identità elettronica possono sottoscrivere la richiesta di referendum comodamente online. Questa opzione elimina la necessità di recarsi di persona al Consolato, facilitando ulteriormente la partecipazione e garantendo un processo rapido e sicuro.
La raccolta firme per i referendum "Per il lavoro ci metto la firma" rappresenta un'importante occasione per i cittadini italiani residenti a Manchester e nelle aree limitrofe di partecipare attivamente alla vita politica del proprio Paese, anche a distanza. La possibilità di firmare sia in presenza che online permette a tutti di contribuire in modo significativo, secondo le proprie preferenze e disponibilità.
Ecco i 4 quesiti proposti così come vengono riportati dalla CGIL:
- Per dare a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo. Cosa vogliamo cancellare? Le norme sui licenziamenti del Jobs Act che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziata/o in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015.
- Per innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi per le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle imprese con meno di quindici dipendenti. Cosa vogliamo cancellare? Il tetto massimo all'indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende, affinché sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite.
- Per superare la precarietà dei contratti di lavoro. Cosa vogliamo cancellare? La liberalizzazione dei contratti a termine per limitare l'utilizzo a causali specifiche e temporanee.
- Per rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti. Cosa vogliamo cancellare? La norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e nel subappalto, in caso di infortunio e malattia professionale della lavoratrice o del lavoratore.