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Il cinema coreano conquista Firenze: il Florence Korea Film Fest chiude la sua 23ª edizione

Ospiti d’eccezione, masterclass e grandi emozioni
Scritto da Ann Margaret A.R. il . Pubblicato in Notizie.

Firenze, capitale dell’arte e della bellezza, si è trasformata per dieci giorni nella casa del miglior cinema sudcoreano contemporaneo. Si è conclusa la 23ª edizione del Florence Korea Film Fest, una delle rassegne più autorevoli in Europa dedicate alla cinematografia della Corea del Sud. Tra première, incontri, masterclass, concerti e premi, la manifestazione ha confermato ancora una volta la sua capacità di raccontare l’anima multiforme di un cinema sempre più amato e apprezzato anche dal pubblico occidentale.

Un festival sempre più internazionale

Organizzato presso il Cinema La Compagnia, il festival è stato diretto da Riccardo Gelli, fondatore della rassegna, con la curatela di Caterina Liverani per la sezione K-Orizzonti, dedicata ai nuovi sguardi del cinema coreano. Il programma di questa edizione ha incluso oltre 70 titoli, tra lungometraggi, corti e documentari, attraversando i generi e le sensibilità artistiche che rendono la produzione coreana così vitale e imprevedibile.

In sala, ad accompagnare le proiezioni, si sono alternati registi, attori, critici e compositori, offrendo momenti di dialogo diretto con il pubblico e creando un ponte culturale tra Oriente e Occidente che da sempre rappresenta la missione del festival.

 

 

 

L' attore Hwang Jung-min
Foto: Elisa Olmi

Star in sala: Hwang Jung-min e Na Hong-jin

Tra gli ospiti più attesi di quest’anno, spicca la presenza di Hwang Jung-min, tra gli attori più celebri e versatili della Corea del Sud, spesso definito “l’Al Pacino coreano”. L’attore è stato protagonista di una retrospettiva a lui dedicata, che ha ripercorso alcuni dei momenti più significativi della sua carriera, e ha ricevuto un riconoscimento speciale dalla Città di Firenze per il suo contributo al cinema internazionale.

La sua partecipazione è stata arricchita da un incontro con il pubblico, durante il quale ha condiviso aneddoti dal set, riflessioni sul mestiere dell’attore e sul ruolo crescente del cinema coreano nel panorama globale.

Altro momento clou del festival è stata la masterclass del regista Na Hong-jin, autore di film come The Chaser, The Yellow Sea e l’iconico The Wailing. La lezione, moderata dal critico e esperto di cinema horror Federico Frusciante, ha riempito la sala con un pubblico attento e appassionato, curioso di scoprire i segreti dietro la costruzione dell’atmosfera nei suoi film, sempre sospesi tra tensione, mistero e realismo disturbante.

 

Il regista Na Hong-jin
Foto: Elisa Olmi

Premi e riconoscimenti: vince la commedia horror “Handsome Guys”

Il festival si è concluso il 28 marzo con la cerimonia di premiazione, durante la quale è stato annunciato il vincitore del premio per il Miglior Film: si tratta di Handsome Guys di Nam Dong-hyub, una brillante commedia horror che ha saputo conquistare la giuria per la sua originalità, il ritmo incalzante e la capacità di giocare con i codici del genere, mescolando atmosfere western, ironia e splatter in stile coreano.

La giuria – composta da Andrea Diego Bernardini, Lavinia Andreini, Pierfrancesco Bigazzi, Lorenzo Fantoni e Viola Giacalone – ha elogiato la pellicola “per la sua intelligenza nel veicolare un messaggio profondo sotto la superficie della comicità e della violenza visiva: il vero ‘mostro’ non è sempre quello che sembra”.

Il film è un adattamento coreano del cult americano Tucker & Dale vs. Evil ed è anche l’esordio nel lungometraggio per il giovane regista Nam Dong-hyub, che ha dimostrato grande personalità e senso cinematografico.

Menzioni speciali per “Hidden Face” e “4 P.M.”

Oltre al premio principale, la giuria ha assegnato due menzioni speciali. La prima a Hidden Face di Kim Dae-woo, thriller psicologico e dramma erotico che ha colpito per la raffinatezza formale, la scrittura audace e la capacità di raccontare una relazione disturbante senza moralismi. Un film che riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo grazie a un uso sapiente della suspense e a interpretazioni intense.

La seconda menzione è andata a 4 P.M. di Jay Song, opera in grado di raccontare il dolore e la violenza interiore attraverso una narrazione che oscilla tra ironia e angoscia. Il contrasto tra due personaggi, entrambi vittime e carnefici, apre una riflessione sottile sulla complessità delle relazioni umane e sull’ambiguità morale dei comportamenti quotidiani.

“Harbin” conquista il pubblico

Il Premio del Pubblico è stato assegnato a Harbin di Woo Min-ho, dramma storico ambientato nei primi del Novecento, che racconta le operazioni clandestine degli attivisti coreani per l’indipendenza dalla dominazione giapponese. Il film ha entusiasmato per la sua accuratezza storica, la tensione narrativa e le potenti interpretazioni di Hyun Bin e Lee Dong-wook. I Londinesi, e non solo, attendono con trepidazione che questa pellicola raggiunga le sale del Regno Unito. Portiamo questo accorato appello al London Korean Film Festival.

Chiusura in grande stile con un’opera prima al femminile

A chiudere il festival è stato il film A Girl with Closed Eyes della regista emergente Chun Sun-young che ha all’attivo una nomination ai BAFTA (British Academy Film Awards) , presente in sala. L’opera, che segna il suo debutto nel lungometraggio, ha come protagoniste Kim Min-ha (già nota per Pachinko) e Choi Hee-seo, e affronta con delicatezza il tema del trauma e della rinascita, attraverso uno sguardo femminile intimo e sensibile.

Un ponte culturale che si rafforza ogni anno

Il Florence Korea Film Fest si conferma un appuntamento imprescindibile per gli amanti del cinema asiatico, ma anche per chi vuole esplorare nuove forme di narrazione. Ogni anno, il festival costruisce un dialogo sempre più profondo tra due culture, offrendo al pubblico italiano un accesso privilegiato a opere che raramente trovano spazio nella distribuzione tradizionale.

Un’edizione che ha saputo unire qualità artistica, partecipazione e confronto, con l’augurio che il 2026 porti ancora più cinema, storie e sorprese sotto il cielo di Firenze.

 

La regista Chun Sun-young
Foto Elisa Olmi

ENGLISH VERSION 

 

Korean Cinema Shines in Florence: A Star-Studded 23rd Edition of the Florence Korea Film Fest

For ten days in March, Florence — the Renaissance capital — became the stage for a different kind of artistry: the bold, emotionally charged, and genre-blending cinema of South Korea. The 23rd Florence Korea Film Fest, drew cinephiles, critics, and filmmakers from across Europe to celebrate one of the most dynamic film industries in the world.

With over 70 screenings, red carpet guests, masterclasses, and a buzzing audience at Cinema La Compagnia, the festival continues to strengthen its role as Europe’s premiere gateway to Korean cinema.

A Celebration of Stars, Stories, and Craft

This year’s edition was marked by some truly extraordinary guests. The legendary Hwang Jung-min, often called “Korea’s Al Pacino” for his intense and versatile performances, was honoured with a special tribute. A carefully curated retrospective traced his impressive career, featuring eight standout films. The actor also received a lifetime achievement award from the City of Florence and met with fans in a packed Q&A session that offered rare insight into his acting process.

Joining him was Na Hong-jin, one of Korea’s most visionary filmmakers and the mind behind cult hits like The Chaser and The Wailing. His masterclass, moderated by Italian horror expert Federico Frusciante, explored the dark psychological layers and meticulous visual style that have made Na’s films beloved worldwide. The event drew a sold-out crowd of genre fans and filmmakers eager to learn from a master of suspense.

From Genre-Bending Horror to Historical Epics: The Winners

Taking home the festival’s top award for Best Film was Handsome Guys, the feature debut of director Nam Dong-hyub. This horror-comedy hybrid, a Korean take on the 2010 American cult classic Tucker & Dale vs. Evil, delighted audiences with its high-energy pacing, irreverent humour, and clever subversion of stereotypes.

The jury praised the film for its “brilliant ability to blur genres, while delivering a meaningful message: appearances deceive, and sometimes the real monsters are the ones who look most like us.” Beneath its blood-soaked parody, the film asks a poignant question — who do we really fear, and why?

Two special mentions were also awarded. The first went to "Hidden Face" by Kim Dae-woo, a stylised and intense psychological thriller exploring obsession, passion, and moral ambiguity. The film stood out for its refined aesthetics, sophisticated soundtrack, and emotionally layered performances, earning high marks for its courage and craftsmanship.

The second special mention recognised 4 P.M. by Jay Song, a film that examines two opposing but equally volatile characters whose inner violence slowly erupts in unexpected ways. A haunting blend of tension and dark humour, it left audiences with more questions than answers — and that’s exactly why it resonated.

Audience Favourite: A Historical Epic with Heart

The Audience Award went to Harbin, a sweeping historical drama from director Woo Min-ho, known for politically charged thrillers. Set in the early 1900s, the film follows Korean resistance fighters operating in the Chinese city of Harbin during the Japanese occupation. With emotionally powerful performances by Hyun Bin and Lee Dong-wook, Harbin offered both spectacle and soul, earning thunderous applause and strong word of mouth throughout the festival. London is waiting for this movie to reach British theatres soon.

A Promising Female Voice Closes the Festival

The closing film of this year’s edition was A Girl with Closed Eyes, the debut feature by director Chun Sun-young strong of a  previous nomination from the BAFTA  (British Academy Film Awards), who attended the screening in person. The film tells a delicate and haunting story of trauma and healing, led by rising star Kim Min-ha (known internationally from Apple TV’s Pachinko) and the always compelling Choi Hee-seo. With its quiet emotional power and subtle direction, Chun’s debut positions her as a new voice to watch in Korean cinema.

Building Cultural Bridges — One Story at a Time

As it wraps its 23rd edition, the Florence Korea Film Fest continues to prove that cinema is more than entertainment — it’s a space of connection, dialogue, and discovery. In an era where Korean films are gaining unprecedented global attention, this festival offers European audiences a unique opportunity to explore not just the blockbusters, but also the artistic, political, and experimental sides of Korean filmmaking.

From intense psychological thrillers to intimate dramas and riotous comedies, this year’s lineup once again showcased the depth and diversity of Korean storytelling.

With more attendees, more films, and more international attention than ever before, the Florence Korea Film Fest is no longer just a niche event — it’s a cultural moment. And if this edition was any indication, Korean cinema will continue to thrive on the banks of the Arno for years to come.