Ponte sullo Stretto via libera al progetto da record

Le autorità italiane hanno dato il decisivo via libera al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, che collegherà la Sicilia alla Calabria. L’investimento complessivo è stimato in 13,5 miliardi di euro, interamente coperti tramite la Legge di Bilancio 2025 e un aumento di capitale della società proponente.
Il ponte vero e proprio comporta una spesa di circa 5 miliardi, mentre gli ulteriori fondi (oltre 8 miliardi) serviranno a realizzare le infrastrutture di connessione utili in Calabria e Sicilia.
Il progetto definitivo è stato approvato ed è ora in attesa dell’ultimo via libera del CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), previsto prima della pausa estiva. Hai firmato l’accordo tra i principali ministeri coinvolti e la “Stretto di Messina S.p.A.”
Il cronoprogramma indicato punta a dare inizio ai cantieri già da settembre 2025, con l’obiettivo di completare l’opera entro il 2032.

La struttura sarà imponente: 3.666 metri di lunghezza complessiva, tra cui una campata sospesa centrale di 3.330 metri, che lo renderà il ponte sospeso più lungo al mondo. La larghezza del viadotto sarà di 60,4 metri e le due torri di ancoraggio raggiungeranno i 399 metri d’altezza.
Secondo l’amministratore delegato Pietro Ciucci, «il 2025 sarà l’anno del ponte», attraverso una profonda sinergia tra enti pubblici e privati per superare le complessità burocratiche e tecniche.
Alcune associazioni ambientaliste hanno presentato un reclamo all’Unione Europea, evidenziando preoccupazioni sull’impatto ambientale dell’opera, dopo anni di discussione su questo fronte.
Il Ponte sullo Stretto entrerà a far parte del corridoio Scandinavo–Mediterraneo delle reti TEN‑T, collegando l’isola alla rete ad alta velocità ferroviaria europea, favorendo la movimentazione stradale e ferroviaria (passeranno automobili e treni, compresi treni ad alta velocità e merci).
I sostenitori sottolineano i potenziali benefici: riduzione del tempo di percorrenza rispetto all’attuale servizio di traghetto, aumento dell’efficienza logistica, sviluppo economico e occupazionale nelle regioni meridionali.
Tra le criticità restano sul tavolo i temi della fattibilità tecnica, in particolare per l’ampiezza della campata (per la quale alcuni esperti segnalano rischi strutturali) e la gestione delle condizioni atmosferiche tipiche dello Stretto di Messina (vento, sismicità, correnti).