Referendum 8-9 Giugno: come votano gli italiani all’estero

L’8 e il 9 giugno 2025 l’Italia torna alle urne per un importante appuntamento referendario, e anche gli italiani residenti all’estero hanno la possibilità di esprimere il proprio voto. Per chi vive fuori dai confini nazionali, il processo elettorale è già iniziato: da fine maggio i plichi elettorali stanno arrivando a casa degli iscritti all’AIRE, il registro degli italiani residenti all’estero. Ma come funziona esattamente il voto per corrispondenza?

Il contenuto del plico
Chi ha diritto al voto riceve per posta un plico contenente:
- Una busta piccola destinata a contenere le schede votate,
- Le cinque schede referendarie, una per ciascuna delle domande oggetto del referendum,
- Il certificato elettorale, che va in parte conservato e in parte inserito nella spedizione di ritorno,
- Le istruzioni dettagliate su come votare e completare il procedimento,
- Una busta grande preaffrancata, indirizzata al consolato italiano di competenza.

Come si vota
Il procedimento è semplice ma va seguito con attenzione. Dopo aver letto le istruzioni, l’elettore compila le cinque schede, indicando il proprio voto (SÌ o NO) per ciascun quesito referendario. Una volta votato:
- Le cinque schede vanno inserite nella busta piccola, che deve essere sigillata.
- La parte ritagliata del certificato elettorale, che identifica l’elettore, deve essere inserita insieme alla busta piccola nella busta grande preaffrancata.
- La busta grande, già indirizzata al consolato, va semplicemente spedita. Non è necessario affrancarla.

Attenzione alla scadenza
È fondamentale che il plico con il voto arrivi al consolato entro e non oltre il 5 giugno 2025. I voti ricevuti dopo questa data non saranno conteggiati, a prescindere dalla data di spedizione. Per questo motivo, gli elettori sono invitati a non aspettare l’ultimo momento per votare e spedire.
Un diritto importante
Il voto per corrispondenza rappresenta uno strumento essenziale per garantire la partecipazione democratica degli italiani nel mondo. L’impegno richiesto è minimo, ma il valore è enorme: è un’opportunità per far sentire la propria voce anche da migliaia di chilometri di distanza.
Chi non ha ricevuto il plico elettorale entro i primi giorni di giugno può contattare il consolato di riferimento per richiederne un duplicato.